Lo stato di sofferenza che sta traversando il tessuto produttivo di alcune aree del Mezzogiorno rende urgente riattivare strumenti di politica industriale varati nella precedente legislatura e poi inspiegabilmente messi da parte nell’ultimo anno e mezzo: dagli investimenti infrastrutturali previsti nei Patti per il Sud alle Zone economiche speciali (Zes). Ambedue gli strumenti – decisivi
Interventi
Conto alla rovescia per salvare l’Ilva, ma lo scudo non deve essere toccato
No a colpi di mano dell’azienda, ricostituzione immediata da parte del Governo della certezza normativa, riapertura del negoziato: poco più di due settimane per salvare sviluppo e risanamento ambientale a Taranto. Per prima cosa, è inaccettabile la minaccia di Arcelor Mittal di avviare lo spegnimento degli altoforni Ilva: il contratto di affitto dice senza possibilità
Tre mosse per non rivivere a Taranto la triste vicenda di Bagnoli
Tre mosse in sequenza per arrivare a salvare l’Ilva. Prima di tutto, il Governo deve chiarire in modo inequivoco quale è la sua linea sulla produzione di acciaio a Taranto. La seconda mossa, se come spero la linea fosse quella della continuità produttiva, è la ricostituzione immediata di un quadro normativo basato sulla certezza delle
Costruire il futuro è possibile. Storie d’impresa al femminile
Si può fare. E’ più difficile di quanto non sia al Nord e ci sono molti più ostacoli, ma anche al Sud si può costruire il proprio progetto di vita e di lavoro. Questo è il messaggio di razionale speranza che viene dalle giovani imprenditrici agricole di Corigliano Rossano, riunite oggi nel Progetto Impresa Donna
Manovra, benefici per il Meridione. Ma sull’ex Ilva mano ferma
Da sempre lo sport preferito, all’indomani di ogni manovra di bilancio, è metterne in evidenza i difetti, le parzialità, le singole voci spiacevoli, avulse dal contesto complessivo. La cacofonia che ne è derivata ha finito per far passare in sordina le cose buone anche se parziali che la manovra contiene, specie sul versante della politica industriale e delle misure per il Mezzogiorno.
Crisi della Whirlpool ed ex Ilva due mine sulla via della crescita
Due gravi rischi incombono in questi giorni sul tessuto produttivo meridionale e sui suoi lavoratori: la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli e quella dell’area a caldo dell’ex-Ilva di Taranto. Se dovessero realizzarsi, la conseguente perdita qui e oggi di capacità produttiva e di occupazione getterebbe un’ombra sulle prospettive future, nonostante le misure per la
La storia non torna mai indietro. Un libro sul Meridione 1860 – 70
Proprio nei giorni scorsi mi è capitato di argomentare su queste colonne che la ripresa economica, civile e morale del nostro Paese passa per l’interazione tra tutte le forze costruttive della società italiana, del Nord e del Sud. E questo richiede che l’Italia sappia riscoprire i motivi profondi – culturali, sociali, economici – del suo
Disinnescata l’Iva, ora la crescita. Con una politica industriale per il Mezzogiorno.
Il merito principale – e non da poco – della manovra di bilancio delineata nella Nota di aggiornamento del DEF presentata dal ministro Gualtieri, sta nel messaggio di consapevolezza che essa trasmette al Paese riguardo alle condizioni reali in cui versa la nostra finanza pubblica dopo la stagione, da poco conclusa, degli annunci demagogici e
La sfida dei giovani meridionali e le necessarie risposte politiche
Il milione di voci con cui venerdì scorso ragazze e ragazzi italiani – insieme a tanti altri giovani nel mondo – hanno messo sul tavolo della politica la questione della lotta al cambiamento climatico e del futuro del nostro pianeta è quello che Giovanni XXIII avrebbe definito un “segno dei tempi”. Comincia ad affacciarsi alla
Quella diffidenza ancora irrisolta attorno all’esecutivo M5S – Pd
Va preso molto sul serio il rischio evidenziato qualche giorno fa su queste stesse colonne da Emanuele Imperiali che sottolineava come vada “sventato a tutti i costi” il pericolo che l’attuale Governo venga “considerato al Nord come una compagine ministeriale a trazione meridionale”. Perché al Mezzogiorno serve piuttosto “una ricomposizione degli interessi e delle esigenze